Pubblici esercizi
Sono consentiti:
il servizio di somministrazione di alimenti e bevande, dalle ore 5 e fino alle ore 22, esclusivamente all’aperto e con consumo al tavolo. Non vi è differenza tra bar, ristoranti o altro genere di attività;
il servizio di vendita per asporto fino alle ore 18 per i bar (codice ATECO principale 56.3) e fino alle ore 22 per tutte le altre attività (ristoranti, pizzerie, pasticcerie, ecc.);
il servizio di consegna a domicilio 24 ore su 24.
Non è prevista la possibilità di effettuare né somministrazione esterna ai clienti in piedi, né somministrazione interna (ad esempio, al bancone).
La somministrazione in sale interne è consentita a partire dal 1° giugno, anche se FIPE e talune parti politiche stanno mettendo pressione al Governo affinché si possa anticipare tale termine.
Per la vendita per asporto valgono le regole precedenti, per cui il prodotto va servito in recipienti/contenitori chiusi e il consumo deve avvenire lontano dall’esercizio.
Non è possibile apprestare tavoli, piani di appoggio, panchine o altri elementi che invitino i clienti a consumare nei pressi dell’esercizio.
Non sono state introdotte nuove linee-guida, pertanto valgono le regole precedenti riguardo al distanziamento (1 metro sia tra clienti di tavoli diversi, che clienti dello stesso tavolo, se non conviventi) e al numero massimo di persone per tavolo (4 persone, salvo che siano conviventi).
Non è previsto un numero massimo di clienti ai quali può essere reso il servizio, per cui, ovviamente nel rispetto del distanziamento e di tutte le altre regole anti-Covid, è possibile anche organizzare banchetti per cerimonie SOLO ALL’APERTO
Gli esercenti che intendano svolgere il servizio di somministrazione all’aperto, devono esporre un cartello aggiornato con la “capienza” (esterna) del locale.
Un quesito ricorrente riguarda la possibilità di poter proseguire con il servizio di “mensa contrattualizzata”, da svolgere al chiuso. Non essendo disciplinato nel nuovo Decreto Legge, ci si dovrebbe poter rifare al precedente DPCM del 2 marzo, che ne consentiva lo svolgimento. Peraltro, la Regione Veneto, con nota emessa in data odierna (23/04/2021), ha chiarito che « Nella relazione illustrativa del Decreto legge si afferma: “Resta fermo quanto previsto dal dPCM in merito alle attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che continuano ad essere consentite anche al chiuso”», confermando di fatto che si può proseguire con le regole precedenti.
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